Il Mare d’inferno: perché deridere è amare

Viaggi e miraggi di un navigatore senz’arte né parte: è on line “Il mare d’inferno, confessioni di un velista eretico”. Navigazioni, tempeste, miti e riti di una passione da cui è doveroso star lontani.

Il Mare d’inferno è on line ormai da parecchi anni. E continua a vendere, poco ma regolarmente. D’altro canto non faccio nessuna promozione.

Il libro è lungo, per accontentare anche gli amanti delle trecento pagine; ma  diviso in capitoli agili, brevi e indipendenti per raccontare il mondo della vela come non l’ha mai raccontato nessuno. Vi descrive soprattutto le assurdità, le incomprensioni, gli errori e orrori di questa insana ma inarrestabile passione.

Si parte dall’iniziazione, quando tra nodi complicatissimi e parole oscure si comincia a cercare un impossibile equilibrio nell’acqua. E c’è poi la trasformazione da umani a sub-umani, quando si cominciano ad affrontare le navigazioni, le complicatissime organizzazioni, i charter, le prime regate, le fiere. Tutto da ridere, giuro. Per non piangere.

Ma ci sono anche i viaggi più belli e avventurosi, le visioni indimenticabili, le barche e i personaggi che fanno di questo sport uno degli sport più amati nel mondo civile e, non a caso, quasi ignorato in Italia.

Se non siete mai saliti in una barca vi divertirete. E se già lo avete fatto, e siete ormai drogati cronici come quasi tutti i velisti, vi divertirete uguale. Sempre che non abbiate perso anche l’autoironia, oltre che la dignità.

Ultima cosa: perché on line? Che discorsi: per un libro nato sull’acqua, sballottato a destra e sinistra, non potevo che pubblicarlo nel modo meno solido che esista.

Lo trovate qua:

http://www.digitalindex.it/il-mare-d-inferno

e questa è la sua pagina Facebook per vedere, capire, commentare:

facebook.com/ilmaredinferno

Matteo Rinaldi

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