Una delle parole più abusate nel mondo della formazione è “efficace”. Leggo decine di “comunicazione efficace”, “soluzione efficace”, “prodotto efficace” e vai pappagallando.
Non mi chiamo fuori: mi rendo conto di averla usata a raffica anch’io, spesso vergognandomi ma incapace di trovare un sinonimo. Perché sembra proprio una parola utile e chiara. Non lo è.
Che senso ha scrivere “Corso sulla gestione efficace di un gruppo”? Può esistere un incontro sulla gestione scorretta, sbagliata, scandalosa, vergognosa di un gruppo? Quindi basta e avanza “gestione di un gruppo”. Così come “corso di scrittura” è decisamente migliore di “corso di scrittura efficace”. Insomma: o aggiungiamo qualcosa di sensato (scrittura intuitiva, leggera, a cuore aperto, elegante…) oppure niente.
Giuro che non aggiungerò mai più efficace: aggettivo roboante quanto inutile, irreale e insulso.
Ma voi volete una controprova. Efficace, magari. Eccola: avete mai usato “efficace” nel parlato? Pensateci. La risposta è no. Mai avete detto: “Prova questo prodotto per i vetri: è davvero efficace!”. Né lo avete associato a un guinzaglio, a un liquore, a un computer, a uno sgabello, a un mitragliatore, a un polimero, a un parapendio.
Ma magari sbaglio io. Se mi dite che i vostri partner vi dicono “Sei un amante davvero efficace”, vuol dire che non ho capito niente: ritiro tutto e vi chiedo scusa.
Pst: Iscrivetevi al Discorso del re di febbraio. Qui c’è tutto quel che serve. Dizione, eleganza nella voce ma anche nella scelta delle parole, ok? È un corso davvero eff… effervescente.