Sono andato a letto presto

Non so come avete trascorso il periodo chiave della pandemia, quello che ci ha chiusi in casa dall’autunno 2020 alla primavera 2021. Qualcuno si è dato al cibo, altri alla televisione. Non io.

Qualche milione di persone se l’è cavata tra bricolage e lettura; minoranze originali hanno scoperto il fascino di attività solitarie, da mansarda o da cantina, quali modellismo, autoerotismo estremo, tassidermia. Non io.

Io ho fatto musica. Schifato da quel che sentivo attorno a me – la musica italiana e forse mondiale è ormai in mano a programmi come x factor e amici – ho deciso di riportare in auge la carboneria.

Ho scritto, suonato e cantato dieci pezzi. Li ho messi on line. Non li ho pubblicizzati in alcun modo, se non con qualche timido post sugli odiati social.

Occhio, perché se ci rinchiudono di nuovo… ci riprovo. Quindi vaccinatevi tutti e spingete chiunque a farlo. Altrimenti, dopo “Sono andato a letto presto” arriverà “Vivere in riserva“. Che rischia di essere perfino peggiore, giuro.

Cliccando play parte il primo pezzo. Seguono, automaticamente, tutti gli.

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